Stanze Vaticane

Ecco chi è “Paulus”, il maggiordomo corvo arrestato dalla Gendarmeria Vaticana

Paolo Gabriele (nel cerchio)

I più intimi in Vaticano lo chiamano “Paulus”, il soprannome donatogli da Giovanni Paolo II. E’ l’assistente di camera del pontefice, Paolo Gabriele, il laico in stato di arresto, accusato di essere uno dei corvi che hanno diffuso documenti riservati della Santa Sede.

Romano, 46 anni, Paolo Gabriele è sempre stato l’ombra del Pontefice, sempre al suo fianco in tutti gli eventi ufficiali, in tutti i viaggi all’estero. Sposato, padre di tre figli, da quasi 20 anni vive in Vaticano. Gabriele è uno degli uomini di fiducia di Benedetto XVI: era arrivato Oltretevere nel 1995, tre anni dopo era entrato grazie a Papa Wojtyla nella famiglia pontificia. Da 14 anni insomma era uno dei pochi fedelissimi che aveva accesso agli appartamenti papali, prima (con Giovanni Paolo II) come secondo assistente, poi con Ratzinger come primo assistente di camera. Una vita tutta casa e chiesa raccontano gli amici increduli: ogni mattina l’uomo non mancava mai alla messa celebrata in una piccola chiesa della città stato. In casa però gli uomini della Gendarmeria Vaticana hanno trovato una massiccia mole di documenti che Paolo Gabriele non poteva e non doveva possedere. Per questo si prepara a passare la seconda notte in camera di sicurezza. La magistratura vaticana adesso dovrà capire se quei documenti ritrovati in casa siano stati poi diffusi dallo stesso maggiordomo, che rischia fino a 30 anni di carcere. In tanti in Vaticano però cercano di gettare acqua sul fuoco: “Paolo è un brav’uomo, non farebbe mai una cosa simile”, racconta a Stanze Vaticane un suo intimo amico che preferisce rimanere anonimo, “E’ una persona di fede, non posso crederci. Ha sempre avuto la massima fiducia del Papa”.

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