Aprono gli archivi ed è già polemica

C’è la lettera di Margareth Bach, la figlia del rabbino capo di Vienna che, nel luglio del 1944 ringrazia il Papa per gli aiuti ricevuti, c’è l’elenco dei fucilati delle fosse ardeatine e poi foto e lettere di bambini bisognosi tedeschi che ringraziano anche loro Pacelli per degli aiuti spediti nelle loro case. Da ieri, l’Archivio Apostolico Vaticano per volere di Papa Francesco ha aperto agli studiosi da tutto il mondo la possibilità di consultare i faldoni riguardanti tutto il pontificato di Pio XII, fino alla morte del Papa avvenuta nel 1958. Emergono già alcuni documenti chiave sugli ebrei, e  la reazione del mondo ebraico non si è fatta attendere. Alcuni documenti vaticani li abbiamo letti anche noi e riguardano il piano di Hitler di rapire il Papa.

Ci sono voluti 14 anni per sistemare 16 milioni di fogli e 2500 fascicoli. “La Chiesa non ha paura della storia, anzi, si mette al servizio della storia”, spiega il cardinale Josè Tolentino da Mendonça, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, assicurando che l’apertura degli archivi permetterà finalmente di diradare il fumo che in tutti questi anni è stato diffuso sulla figura di Eugenio Pacelli.

Anche noi abbiamo avuto modo di visionare alcuni documenti d’epoca del Vaticano che riguardano Pio XII, in particolare alcune testimonianze chiave di figure vicine al Pontefice, terrorizzate dal piano di Hitler di occupare il Vaticano e rapire il Papa, recludendolo in un castello in Germania. Tra i racconti spicca quello di Suor Pascalina Lehnert, la governante del pontefice che scrive: “Durante la guerra si sparse la voce che Hitler voleva portare prigioniero in Germania il Santo Padre. Egli non volle prendere alcuna precauzione perché diceva di fidare unicamente in Dio, che poteva fare quanto voleva. Non tralasciò nemmeno la consueta passeggiata nei giardini vaticani, nonostante che persone autorevoli lo avessero sconsigliato, e avesse notato che i suoi passi erano controllati da aerei”.

La religiosa delle Suore Insegnanti della S. Croce, racconta anche di un incontro clamoroso tra il cardinale Michael Von Faulhaber, arcivescovo metropolita di Monaco e Frisinga, e Adolf Hitler: “Il Card. Faulhaber, come mi disse a Monaco dopo la guerra, si era recato un giorno a Berchtesgaden dove il Fuhrer s’era fatto costruire un castello fortificato. In quest’occasione Hitler, arrabbiatissimo, si scagliò inveendo contro Pio XII e, fra l’altro, disse: “Vorrei sapere dove quell’uomo così miserabile, che non ha altro che pelle ed ossa, attinge tanta forza da resistere a me e ostacolare quello che io voglio. Non posso distruggere Roma, cosa che avrei fatto con molto piacere. Quanti ebrei ha salvato, ed io non sono stato capace di impossessarmi di lui!”. Hitler pronunciò pure tante altre minacce che l’Eminentissimo, mi disse, non riuscì a comprendere, in quanto strillava istericamente”.

Ai racconti della governante di Pacelli si aggiungono anche quelli del maggiordomo del Papa, Giovanni Stefanori che scrive: “Mi sovviene ora che una mattina entrai nello studio del Santo Padre e trovai che il tavolo era senza libri. Gliene chiesi la ragione e mi disse che aveva inteso che i tedeschi avrebbero voluto portarlo via. Soggiunse: “Ma io sono il Vescovo di Roma e non intendo muovermi”. Pio XII non lasciò mai Roma pur sapendo di essere nel mirino dei nazisti; un altro breve racconto è affidato a suor Maria Conrada Grabmair, addetta alle cucine del Pontefice che in un altro documento racconta: “Quando le voci di un rapimento divennero più forti, Pio XII ebbe a dire: “Se mi vogliono avere, devono venire qui; io non abbandono mai volontariamente il mio posto, anche se mi dovesse costare la vita”.

Entrambe le suore, Suor Pascalina e Suor Maria Conrada, hanno raccontato anche che il Papa aveva preparato uno scritto di protesta contro l’operato di Hitler ma che alla fine decise di non pubblicarlo per paura di ritorsioni verso gli ebrei, venendo anni dopo accusato di aver taciuto.

Dall’Archivio emergono però anche altri faldoni: come anticipato da Johan Ickx, a capo dell’Archivio Storico della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato Vaticana  sulle colonne de “L’Osservatore Romano”, in archivio sono già stati ritrovati alcuni faldoni che proverebbero l’aiuto di Pio XII dato agli ebrei. In particolare un fascicolo “Ebrei” che contiene 4000 nominativi di ebrei che chiesero aiuto al Pontefice e un fascicolo sulle accuse contro monsignor Ottaviani, un collaboratore del Papa che concesse documentazione falsa ad ebrei, facendoli riparare all’interno di edifici vaticani. Immediata la reazione del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni: “È molto sospetto questo sensazionalismo, con i fascicoli già pronti e le conclusioni facili proposte sul vassoio. Ma basta poco per rendersi conto che già le scarse rivelazioni si riveleranno un boomerang per gli apologeti a ogni costo. Si vede chiaramente che non ci fu volontà di fermare il treno del 16 ottobre e che gli aiuti furono ben mirati a tutela dei battezzati”.

(Articolo pubblicato nell’edizione odierna del quotidiano Il Giornale)

15 risposte a “Aprono gli archivi ed è già polemica

  1. Niente da fare, anche di fronte all’evidenza i primi negazionisti della storia sono proprio gli ebrei, ostentando la verità degli aiuti dal parte del Santo Padre, ma in fondo cosa ci si può aspettare da coloro che 2000 anni fa uccisero Dio.
    E se sono 4000 anni che sono un popolo diversamente “simpatico” al mondo, qualche domanda se la dovrebbero fare

  2. Carissima comunità ebraica, io non sono nessuno per chiedervelo, ma perché, dopo tanti anni, continuare a gettare fango sulla figura di Pio XII? Ad oggi non c’è una prova che abbia causato del male agli ebrei, anzi il contrario. E allora se si vuole costruire un mondo migliore, smettiamola di seminare odio… Per cortesia non perdete questa occasione per rivedere le vs posizioni e, perché no, per chiedere scusa. Grazie

  3. lasciando da parte PioXII, MA PERCHE’ IL MOSTRO PAZZO DI HITLER NON FU MAI SCOMUNICATO DALLA CHIESA CATTOLICA?

  4. Gli integralisti sino ovunque e gli ebrei non fanno eccezione. Se poi si ha intenzione per millenni di parlarne ancora, questo è un altro discorso. Purtroppo e successo quel che è successo. Cerchiamo di guardare avanti ed evitare le stesse cose che succedono tutti i giorni in giro per il mondo. E ricordiamoci che gli scheletri sono ovunque !

  5. Già, troppo facile insultare ed accusare i morti.
    Papa Pacelli è stato un grande per non aver lasciato Roma con tutte quelle voci e notizie che lo volevano presto prigioniero di Hitler.
    Ha avuto un coraggio da leone. Sia benedetto Lui e Chi l’ha protetto

    Ha a

  6. Fa paura gente che ancora oggi scrive che gli ebrei uccisero Dio duemila anni fa
    Ilmotoblema è che per gli ebrei non era Dio
    Non sono ebreo, ma fa paura leggere con quant
    a semplicità si affermano cose del genere
    Detto questo vi informo che come ci sono ebrei che hanno dubbi su questa vicenda venne sono altri che sono sicuri che il Papà fece quanto possibile
    Sembra che se gli ebrei non ragionino come vogliono o abbiano visioni diverse dalle nostre siano sempre da vriticarez
    E i simpaticamente diversi potrebbero insegnare tanto a molti di noi sulle diversità del mondo

  7. Non credo che abbiano aperto tutti i faldoni. Guardando documentari RAI e Mediaset, frutto di ricerche certosine di studiosi, sono emerse altre cose ben diverse rispetto a questo santino che ci stanno propinando. C’è un documento firmato dal Papa nel quale dichiarava di non intromettersi nelle questioni del regime nazista. Durante il rastrellamento al Ghetto di Roma il Papa rimase colpevolmente in silenzio.

  8. A tutti i costi si vuol continuare a gettare fango su Pio XII che non si trovò certo a suo agio come la Chiesa d’altronde in quel tremendo periodo! Che siano poi i capi ebrei stessi a farlo e’ paradossale e storicamente errato poiché papa Pacelli aiutò in ogni modo gli ebrei !

  9. Dopo più di 75 anni dagli avvenimenti, occorre che il rabbino capo di Roma e molti altri debbano domandarsi: cosa avrebbe dovuto fare Pio XII per impedire il rastrellamnto degli ebrei e la loro deportazione ? Schierare le guardie svizzere e le palatine ? E’ storia, e ci sono ancora testimoni, che molti ebrei furono nascosti. La tragicità del periodo bellico era lo scenario che Pio XII dovette subire, con deboli possibilità di mutarne le condizioni e cercando di salvare quanto più era possibile.

  10. Mio padre diceva sempre che era un grande personaggio un vero santo e con mia madre da lui venne ricevuto a Roma .Ho ancora l’immagine che il Santo Padre consegnò loro.

  11. Contro la volontà, la forza non vale. E’ più comodo continuare a gettare su un uomo buono e Pio (di nome e di fatto) la croce di tutti i mali che affliggono il popolo ebraico negli anni della II guerra mondiale. Se non erro, Papa Pio XII fu addirittura inserito nel Novero dei Giusti, per esserne, poi, tolto a seguito della polemica scatenata da “Il Vicario”. Neanche i documenti servono a far deflettere da quella che a me sembra tanto una posizione di comodo. In fondo, chi reagisce alle accuse infondate? Il Papa porge l’altra guancia.

  12. chi non vuole integrarsi e si sente superiore dovrebbe farsi delle domande.Poi se un ebreo vuole mangiare con me non ci sono problemi ma dubito che lui lo voglia fare.

  13. Al dott. Di Segni vorrei dire che l’onere della prova spetta a chi accusa, non a chi viene accusato. Se ha le prove di quanto afferma, le tiri fuori una volta per tutte.

Rispondi a Exules Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *