“Benedizioni a scuola, basta con le censure” Intervista a Mons. Nunzio Galantino

Mons. Nunzio Galantino

Mons. Nunzio Galantino

“Purtroppo si sente l’esigenza di censurare attività extrascolastiche quando queste riguardano una dimensione religiosa, soprattutto se cristiana o cattolica. Si vuol negare una rilevanza culturale”. Ho intervistato per Il Giornale  Mons. Nunzio Galantino, segretario generale della CEI (la Conferenza Episcopale Italiana), che commenta così la decisione di un gruppo di docenti e genitori di ricorrere al Tar contro la benedizione pasquale organizzata in tre scuole di Bologna su richiesta di alcuni parroci del capoluogo emiliano.

Mons. Galantino, come commenta la decisione di questi 11 insegnanti e di questi 7 genitori di far ricorso al Tar contro la benedizione pasquale a scuola?
Direi innanzitutto in modo chiaro che un po’ alla volta, in alcuni posti e su alcuni temi, il sacrosanto rispetto per le minoranze sta diventando solo un modo ipocrita e aggressivo per instaurare la dittatura delle minoranze. E guarda caso, sono sempre le stesse, dietro le quali si accampano vere e proprie lobby di pensiero. Denuncio questo perché ciò rappresenta una malattia mortale per la democrazia e una chiara forza di riflusso per una cultura liberale.

 La benedizione era non obbligatoria e prevista al di fuori dell’orario scolastico…
Ecco, nelle nostre scuole ci sono tante attività extrascolastiche e in genere nessuno si sogna di andarle a censurare. Guarda caso, si sente l’esigenza di farlo quando riguardano la dimensione religiosa. Ricordo che in Emilia, diverso tempo fa, era stato fatto un invito a tener lezioni in orario extrascolastico a personaggi che meritano tutto il rispetto da parte nostra, ma che rappresentano soltanto una parte della cultura antropologica italiana. E tra l’altro si trattava di un’iniziativa decisa senza il consenso degli organi istituzionali della scuola. Mi piacerebbe sentire il parere di questi personaggi di fronte a episodi come questo delle benedizioni pasquali a Bologna! Mi piacerebbe proprio vedere se queste persone mostrerebbero lo stesso entusiasmo.

Secondo Lei perché si vuol “censurare”?
Secondo me c’è una voglia matta di voler negare rilevanza culturale al fatto religioso soprattutto se questo fatto religioso riguarda il cristianesimo e il cattolicesimo in particolare. C’è in atto un tentativo di mettere all’angolo ogni manifestazione religiosa cristiana e cattolica! Questa gente che dice di amare tanto il diritto e la costituzione, probabilmente non conosce bene i solidi e riconfermati principi dell’ordinamento giuridico italiano e ignora, spero non volutamente ma solo per ignoranza, le basi delle convenzioni internazionali che riguardano la fede.

 Cioè?
Queste persone dimenticano che la fede ha bisogno anche di segni, di gesti, di manifestazioni esterne. E le benedizioni sono uno dei segni per la nostra fede.

Una vicenda che ricorda tanto quella del crocifisso o del presepe nelle scuole…
Il quadro è sempre lo stesso! Quando fu per il presepe non ricordo di aver sentito musulmani dire che erano disturbati da questo simbolo! Mi vien da pensare: ma vogliamo un po’ difendere anche la nostra cultura, ciò che ci appartiene, ciò che anche nei segni esterni dice la nostra matrice culturale se proprio non vogliamo parlare di matrice religiosa? Penso che questi modi di fare rappresentino soltanto una sorta di virulenza gratuita.

21 risposte a ““Benedizioni a scuola, basta con le censure” Intervista a Mons. Nunzio Galantino

  1. Minoranze? La Chiesa, nonostante l’emorragia di fedeli e vocazioni, continua ad avere un potere economico e politico tanto rilevante quanto ingiustificato in una Democrazia dove prima del Vangelo c’è la Costituzione. Per le famose radici culturali, riceve risorse economiche di tutti i cittadini indistintamente in mille modi e influenza elezioni e decisioni politiche. Ma se giustamente si cerca di tenerla fuori, come lo si farebbe per qualsiasi religione, dagli ambiti pubblici come la scuolai, apriti cielo, lesa maestà. Sembra che la loro storia fatta anche di sfruttamento della società non sia mai esistita e invece di ritenersi fortunati di avere ancora un ruolo importante per tante persone sono ancora li a pretendere potere e a lamentarsi se non gli viene riconosciuto, invidiando sotto sotto i mussulmani.

  2. la laicita rischia di diventare laidita con personaggi che impongono agli altri di rinunciare alla loro religione. Sopprimere la liberta di religione è stalinismo filosofia che se uno vuole coltivare sa dove andare, diversamente il cercare di mettersi in mostra come duro riesce solo a far pensare che di duro ha solo il cervello dove non possiede più neuroni ma altro. E il presepe da fastidio a qualcuno, la croce a qualcun altro…ma siete democratici come l’isis fate schifo!

  3. Qui ci troviamo al cuore di un totalitarismo che si manifesta sempre con lo stesso metodo, come nel caso del marxismo:
    1. Si comincia col sottrarre i bambini all’influenza dei genitori per inculcare loro una visione nuova della sessualità e della famiglia, eliminando crocifissi e idee religiose.
    2. Li si costringe a pensare al di fuori dalla realtà prevalente (la grande maggioranza delle persone vivono e si organizzano nella differenza sessuale e attorno alla differenza sessuale).
    3. Si introducono delle leggi col pretesto di proteggere delle minoranze.
    4. Si approfitta di fatti veri o inesistenti per istituire una legislazione repressiva.
    5. Si applica una repressione giudiziaria che corrisponde a una vera polizia del pensiero.
    6. Si crea così la paura e si ottiene che i cittadini pensino sulla base di “buone” idee e agiscono sulla base di “buone” pratiche. Altrimenti vanno in prigione.
    Queste idee cominciano ad essere interiorizzate da cristiani che non capiscono la posta in gioco. Quando si sveglieranno, sarà troppo tardi. Abbiamo sperimentato questo errore di valutazione col marxismo, che ha influenzato milioni di persone e creato milioni di morti.

  4. Buongiorno,
    Sono una persona che crede nella libertà delle idee e delle persone. Ho timore che con certi gesti si arrivi purtroppo ad una sorta di razzismo al contrario. Noi cattolici dobbiamo essere tolleranti verso tutti i diversi credo religiosi, rispettare le minoranze ma spesso siamo oggetto noi oggetto di intolleranza.
    Lavoro in un ufficio pubblico. Dovrò togliermi il crocifisso dal collo per non urtare la sensibilità di qualcuno?
    Cinzia

  5. questo è il male comunista che si propaga da per tutto sempre contro Santa Romana Chiesa, che vorrebbe un Italia atea senza Nostro Signore e Gesù Cristo Suo figlio che indottrina i giovani lontani dalla luce di Dio e li avvicina ad altre religioni infedeli.
    PER CRISTO CON CRISTO!!!!

  6. Forse il Monsignore non ha presente che non siamo più al tempo della santa inquisizione, dove la chiesa decideva, con le buone…poco, ma in maggioranza con le cattive, sul da farsi civile delle persone e delle istituzioni.

  7. Una benedizione non è un’aggressione o un atto vandalico. A chi non crede, non comporta alcun danno; a chi crede, fa solo del bene, per cui non vedo ragione sostenibile per opporsi a un gesto comunque fonte di conforto e consolazione, per tutti. Quelli che lo vedono come un pericolo da scongiurare mi ricordano i miliziani dell’Isis e gli estremisti che abbattono le icone appartenenti ad altre religioni, passate e presenti, non perché sono sicuri di ciò che affermano, ma perché sono intimoriti da quello che può contraddirli. Ha paura chi si sente debole.

  8. Mette i brividi sentir definire una iattura il “riflusso” verso una cultura liberale. Anche perché la cultura liberale, oggi in gran parte perduta a partire dal momento dello sciagurato patto tra fascismo e vaticano, non vieta niente!

  9. La cultura cristiana è quella della distruzione delle civiltà precolombiane, dei Giordano Bruno bruciati in piazza, dei Galileo Galilei costretti all’abiura.
    La nostra è la cultura dell’illuminismo, del rinascimento, ecc.
    Per fortuna l’Italia non è uno stato confessionale, quindi chi vuole la benedizione pasquale libero di andarsela a prendere in chiesa.

  10. non ne posso più di questi buonisti che stanno rovinando la mia Bella Italia
    comincio a non stare più bene in questo ex meraviglioso paese
    dove e ormai da tempo siamo condannati a subire l altrui prepotenza
    in tutti i campi.
    aiutoooooo siamo invasi da spacciatori trans gay rom zingari
    si sta svuotando parte dell africa nel nostro paese
    e a me è venuta voglia di andarmene
    non voglio più vivere in Italia dove lo straniero
    spesso delinquente , spacciatore, criminale
    non paga mai , mentre un Corona è in galera per non aver commesso niente
    di tutto questo.
    bastaaaaa,

  11. Siamo alle solite: si tenta di instaurare la dittatura delle minoranze. Lasciamo stare i soliti luoghi comuni di Medioevo. La cristianità è radicata nella cultura del nostro popolo, rininciarvi signifiva rinunciare alle nostre radici per un falso rispetto di minoranze islamiche o laiciste. Tutto il rsispetto per le minoranze, ma siano risspettate anche le tradizioni della maggioranza. E’ semplicente vergognoso quello che sta succedendo nella nostra povera Italia, specialmente alla luce di quello che sta succedendo nel mondo islamico.

  12. Lui che parla di dittatura delle minoranze?
    Ma se la chiesa per quasi 2000 anni ha basato il suo pensiero sulla dittatura, e ora cosa vuole!
    Parla proprio la CEI che è stata citata anche in Tribunale per aver stravolto a proprio piacere la bibbia, altro che parola di dio, semmai parola dell’uomo! Andate nel sito Utopia e leggetevi l’atto di citazione di una casa editrice.

  13. RICORDIAMO CHE GESU’ E’ MORTO PER REDIMERE TUTTO IL MONDO DAL PECCATO SENZA FARE DISCRIMINAZIONI QUINDI LE BENEDIZIONI FANNO BENE A TUTTI

  14. Giusto, giustissimo, l’Italia è uno Stato Laico, chi vuole la benedizione può andarsela a prendere in chiesa etc…etc… ma che belle parole!
    Però, piace a tutti andare a farsi la settimana in montagna quando le scuole sono chiuse per Natale eh? Anche agli atei..ed ai liberi pensatori.
    Visto che questi 11 professori e 7 genitori sono così contrari che una scuola accolga un qualsivoglia tipo di richiamo religioso, perchè non propongono anche che le suole non chiudano per quell’evento di estremo stampo cristiano che è il Natale? Chi è credente starà a casa, ma per chi come loro non è, non è assolutamente giusta questa sospensione forzata delle lezioni !!
    Che i professori vadano a lavorare e che i figli di quelle 7 famiglie vadano a scuola allora.
    Ecco, così sarebbe giusto, corerente ed assai democraticco.

  15. Dittatura delle minoranze? Cominciate piuttosto col rispetto delle minoranze! Esistono migliaia di luoghi di culto in cui si possono impartire le benedizioni. Perché un monsignore si deve abbassare a simili mistificazioni? Che peccato. E pensare che una volta erano le menti più brillanti ad intraprendere la carriera ecclesiastica

  16. Minoranze, maggioranze, che c’entrano? Si parla di diritti ed opportunità in questo caso. Ferrero che dovrebbe dire allora, la Nutella piace al 99% delle persone, che non gli vogliamo dare il diritto anche a lui di farsi la sua pubblicità nelle scuole?

  17. La scuola pubblica è laica perciò no all’integralismo di nessuno, ma sì al buon senso di riservare a quello che è un atto di culto di una particolare religione (quella Cattolica) il proprio spazio, cioè all’interno di una chiesa Cattolica.

  18. avete paura di un po’ di acqua santa?
    non fa male a nessuno anche a chi non crede, Gesù non obbliga nessuno …anzi!!.
    ma c’è gente che ha paura di tenere in classe il crocifisso ….perchè?
    allora mi chiedo perchè non ricorrete al Tar per togliere le vacanze di Natale e Pasqua….
    sono ricorrenze religiose, come mai queste le accettate…?

  19. Buonasera.
    Questi 11 insegnanti e i relativi 7 genitori, avrebbero bisogno di un lungo periodo di ferie. Mi impegno personalmente per offrirgliele, pagando di tasca mia. La meta, ovviamente la scelgo io e per personaggi del genere, la Siria mi sembra la meta adeguata. Sicuramente, avranno tutto il tempo necessario per potersi rivolgere al Tar. Ovviamentele le scuole dell’Isis, avranno qualche cosa che non va ? per prima cosa, farei eliminare la lettura del Corano, a un bimbo Cristiano, potrebbe dare fastidio. Forza gente, buon lavoro !!
    Cordialmente.

  20. Istruzione, non catechesi; non ci si trova in un luogo di culto. Perché si dovrebbe lasciare spazio a tali attività? Perché ci si indigna se sorgono delle proteste? Assurdo.
    Va affermato che la religione cristiana per estensione, in particolare cattolica, riveste un ruolo di rilievo rispetto alle altre confessioni/religioni nel nostro Paese, sarebbe da incoscienti negarlo. Esiste già l’ora di religione, la quale si dovrebbe occupare di fornire allo studente quella cultura generale sufficiente per comprendere quegli elementi del passato/presente che dalla religione sono stati influenzati (concezioni politiche, etc) o determinate attività umane che la religione ha ispirato (esempio banale, le arti figurative). L’ora di religione matura consapevolezza anche in senso opposto, cioè aiutando lo studente a individuare gli influssi (positivi/negativi, secondo convinzione personale) del messaggio religioso nella società. TUTTAVIA le benedizioni si possono benissimo andare a prendere in Chiesa, in un luogo di culto. La scuola non ha questa funzione. La religione, nel suo senso SPIRITUALE, in questo caso dottrinale, deve rimanere circoscritta a luoghi in cui le persone scelgono di recarsi. La scuola è laica, lottiamo in questa direzione. Non addossiamo alla scuola ruoli che non ha, usando la scusante del “non fa male a nessuno un po’ d’acqua santa dopo le lezioni”. è patetico.
    L’esasperazione del Cristianesimo non risolverà le controversie religiose riguardanti l’islam o l’Isis, le quali oltretutto ben poco hanno in comune con il lato strettamente religioso/spirituale.
    Se fossero state avanzate delle richieste in questo senso (a favore di altre religioni), la protesta si sarebbe limitata a 11 insegnanti e 7 genitori? No.
    Oltrettutto 18 è un numero un tantino esiguo. Me ne rammarico.

  21. Cara Elisabetta per lo stesso motivo per cui tu avresti paura di tenere in classe simboli come quelli ebraico, islamico, induista, ecc.
    Siamo sempre al solito discorso, non è aver paura del simbolo in se, ma la questione è rispettare tutti, e quindi una scuola pubblica non è un luogo di culto ma un luogo dove imparare altre materie. Un luogo di culto, invece, è specifico per professare la propria religione.
    Va da se che Gesù non obbliga nemmeno te ad appendere il simbolo che lo riguarda ad un muro di una classe, anche perché credo che se lo sapesse si chiederebbe: ma se io sono ebreo che c’entro in classe fatta di cristiani?

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