Vatileaks continua ma il Papa pensa al futuro

Il Papa battezza i bambini nella Cappella Sistina

In Vaticano si continua a indagare sul Vatileaks, ma lo scandalo sui documenti riservati rimane ormai un vecchio ricordo: il 2013 sarà l’anno della Fede, quella fede “che apre all’abbraccio di Dio” ha detto ieri il Papa che ha battezzato 20 bambini nella Cappella Sistina. Benedetto XVI si concentra sui piccoli, su coloro che saranno il futuro della Chiesa, ma non ha mancato, nei giorni scorsi, di dedicare tempo anche ai “grandi” che hanno contribuito a chiudere il caso del maggiordomo infedele.

Benedetto XVI, nel giorno che ricorda il Battesimo di Gesù, si è rivolto a padrini e madrine dei bimbi, ricordando “l’importante compito di sostenere e aiutare l’opera educativa dei genitori, affiancandoli nella trasmissione delle verità della fede e nella testimonianza dei valori del Vangelo, nel far crescere questi bambini in un’amicizia sempre più profonda con il Signore”. Un passaggio di testimone quindi tra grandi e piccoli, sottolineando l’importanza del trasmettere ai più giovani i valori fondamentali. Un auspicio simile a quello che il Papa ha rivolto nel suo discorso alla Gendarmeria Vaticana, nell’udienza concessa qualche giorno fa. Benedetto XVI ha detto: “E’ necessario che i Gendarmi che garantiscono da lungo tempo il loro servizio in seno al Corpo e i responsabili del Comando, favoriscano sempre più rapporti di fiducia in grado di sostenere e di incoraggiare tutti i membri della Gendarmeria Vaticana, anche nei momenti difficili”. Un chiaro invito ai “senior” a sostenere e incoraggiare quindi gli ultimi arrivati.

Ma quello pronunciato dal Papa alla Gendarmeria è stato un discorso ben più ampio: ha voluto ricevere i suoi “angeli custodi”, guidati

Il Papa e il Com. Domenico Giani

dal Comandante Domenico Giani, per manifestare la sua gratitudine e i suoi sentimenti di stima e apprezzamento dopo un periodo “caldo”, in cui il corpo pontificio ha dovuto rispondere a sfide particolarmente impegnative: “Questa circostanza – ha detto Papa Ratzinger – mi offre l’opportunità di esprimervi con intensità di sentimenti la mia stima, il mio vivo incoraggiamento e soprattutto la mia profonda riconoscenza per il generoso lavoro che svolgete con discrezione, competenza ed efficienza e non senza sacrificio. Quasi ogni giorno ho l’opportunità di incontrare qualcuno di voi nei vari posti di servizio e di constatare di persona la vostra professionalità nel collaborare a garantire la sorveglianza al Papa, come anche il necessario ordine e la sicurezza di quanti risiedono nello Stato o di coloro che prendono parte alle celebrazioni e agli incontri che si svolgono in Vaticano”.

Parole affettuose proprio come quelle che lo stesso Generale Giani ha rivolto al Papa: “Sentiamo di trovarci veramente nella casa di un padre che coglie i sentimenti sinceri, le tensioni, le ansie, ma soprattutto la fedeltà e l’amore che animano ogni istante del nostro agire a tutela della Sua Persona, dei suoi Collaboratori, e di quanti, da ogni parte del mondo, vengono a Lei per essere confermati nella fede comune”.

Un ennesimo segno di fiducia quindi da parte del Pontefice alla sua “polizia”, fedele nonostante le difficoltà di questi mesi intensi, mesi di duro lavoro al fianco della magistratura vaticana per chiudere il cerchio sul famoso Vatileaks. Nella cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario, il promotore di giustizia aggiunto, Prof. Pierfrancesco Grossi, non ha mancato, anche lui, di citare nel suo discorso la Gendarmeria, “per l’esemplarità, l’efficienza, la discrezione, l’incisività della sua azione, spesso svolta in condizioni oggettivamente difficili e lontano dalle esposizioni mediatiche. È anche grazie al continuo supporto della Gendarmeria – ha detto Grossi – che gli Uffici giudiziari hanno potuto svolgere al meglio le loro funzioni”.

Ancora una volta un encomio, che, come quello del Papa, sembra arrivare come un premio al termine di un capitolo che sembra ormai chiuso: anche se l’inchiesta sul Vatileaks continua, per Benedetto XVI e i suoi più stretti collaboratori tutto è ormai soltanto storia.

12 risposte a “Vatileaks continua ma il Papa pensa al futuro

  1. Il 2013 sarà l’anno della Fede, quella fede “che apre all’abbraccio di Dio”..

    Mi sembra molto chiaro ed è altresi evidente (volente o nolente) che il Papa è importante come figura di riferimento anche per non cattolici, atei, non credenti inconsciamente influenzati dalla cultura cattolica. Certamente non è gente LIBERA nel suo pensiero. Ogni atto di trasgressione per affermare la propria libertà è una conferma inconscia di sentirti comunque schiavo di qualcosa. La libertà è altro, è la consapevolezza della propria legge morale e la coscienza autonoma tanto che chi afferma di esser libero per il solo fatto che non obbedisce a nessuno in realtà dimostra una grande immaturità.
    Occorrerebbe che il Papa a volte parlasse come capo della chiesa ma altre fosse più neutro. Io lo vedo molto rispettoso nei confronti di chi non la pensa come lui e so che nei rapporti interpersonali è una persona attenta che ascolta. Occorrerebbe prevedere inventarsi qualcosa per mettere in dialogo Il Papa con tutte queste realtà…sarebbe certamente utile tanto a lui quanto a loro sentirsi parlare al cuore anzichè alla ragione.
    Effettivamente, proprio in questo Blog, assistiamo a sterili provocazioni miranti a ragionamenti .. tutto è ridotto alla sola ratio. Ma il Cristianesimo è ben altro, è l’incontro con la Persona Vivente di Cristo. Perciò in realtà queste sterili provocazioni non fanno altro che rafforzarci. Ancora una volta vi dico Grazie! 😉

  2. Originariamente era la circoncisione. Dio la comandò ad Abraamo come patto a tempo indefinito. Ad Ogni maschio sia discendente che dipendente schiavo o libero all’età di otto giorni veniva “tagliato il prepuzio, o circonciso, ( Gn 17.9-14) Perché mai ci fu la necessità di un cambiamento con il battesimo ?

    “Le parole “battesimo”, “battezzare” derivano dal greco (βάπτισμα, βαφτίσειν), dove la radice corrispondente indica “immergere nell’acqua”; in effetti il battesimo simboleggia il seppellimento dell’uomo “vecchio” e la rinascita dell’uomo nuovo. Wikipedia

    La conseguente domanda, quindi, è obbligatoriamente : “Come fa un bambino di otto giorni a “seppellire l’uomo vecchio e rinascere in un uomo nuovo ?” se ancora non ha avuto l’opportunità di crescere, imparare, scegliere, decidere ?
    Come riporta ancora Wikipedia : “Alle soglie del Nuovo Testamento, Giovanni Battista predica nel deserto e realizza un “battesimo di acqua” come segno di conversione e di preparazione per accettare colui che battezzerà “in Spirito Santo e fuoco”…. Il battesimo di Giovanni accompagnava una predicazione esigente, nella linea dei profeti, che chiedeva agli uditori un cambio di vita, e l’abbandono delle sicurezze religiose legate all’appartenenza al popolo eletto e all’eliminazione delle ingiustizie.”

    Come ci si può aspettare che un bambino di otto giorni possa fare scelte simili ? E’ impossibile. Non rimane che chiederci perché allora lo fanno ai neonati se il battesimo richiede “un cambiamento di vita, e l’abbandono delle sicurezze religiose, l’abbandono delle ingiustizie ?”

    Come insegna il CCC 1239 “il Battesimo… significa e opera la morte al peccato e l’ingresso nella vita della Santissima Trinità attraverso la configurazione al Mistero pasquale di Cristo. Il Battesimo viene compiuto nel modo più espressivo per mezzo della triplice immersione nell’acqua battesimale. Ma fin dall’antichità può anche essere conferito versando per tre volte l’acqua sul capo del candidato.”

    Ma come farà mai un bambino di otto giorni a morire al peccato, se ancora non ha avuto tempo di commetterlo ? A comprendere la trinità che non può nemmeno essere definita, essendo il mistero più misterioso e inconoscibile come recita il CCC 237 “La Trinità è un mistero della fede in senso stretto, uno dei “misteri nascosti in Dio, che non possono essere conosciuti se non sono divinamente rivelati” [Concilio Vaticano I: Denz. -Schönm., 3015]…. Ma l’intimità del suo Essere come Trinità Santa costituisce un mistero inaccessibile alla sola ragione,

    Non sorprende quindi che la stampa si scateni contro il papa e le sue contraddizioni come evidenzia anche l’articolo di Pellizzetti su Il Fatto Quotidiano : “ Papa Benedetto XVI è personaggio a prima vista innocuo, che appena apre la bocca fa disastri. Soprattutto perché si rivela del tutto solidale con lo stuolo di personaggi che incarnano la più vergognosa delle contraddizioni vaticane: omofobi omosessuali. Dunque, ‘uomini con le gonne’ – come li chiamava Gaetano Salvemini – che condannano come peccaminose quelle preferenze sessuali manifestate alla luce (e per di più tra adulti consenzienti) che loro praticano abbondantemente nelle penombre, magari con l’aggravante di esercitarle nei confronti di minori indifesi.” Qui il link

    Anche questo è un altro grande mistero inspiegabile.

  3. @Joab:

    giusto per ricordarle che esiste la Confirmazione detta dai Cattolici Cresima. E’ in questa occasione che i cresimandi, ormai liberi dai pannoloni, prendono l’impegno di vivere e fare di tuttto per rispettare la legge di Dio, consapevoli peró che sono solo uomini e chiedendo l’aiuto allo Spirito Santo per essere guidati in questo arduo cammino.

    La circoncisione, proprio perchè segno del sigillo di Dio con il popolo eletto degli Ebrei e quindi segno dell’ingresso nella comunità ebraica è stata sostituita da un altro simbolo altrettanto profondo e implicante una scelta e cioè la purificazione dell’anima, perchè il corpo non è colpevole di scelte sbagliate, ma strumento involontario di una scelta spirituale e morale. Essere circonciso significa segnare l’appartenenza ad un popolo. Il Battesimo significa scelta di appartenenza ad una comunità.

    Da non cattolico le ricordo che generalizzare è sempre sbagliato. Non tutti i preti sono pedofili e non tutti i preti sono omosessuali, come non tutti i testimoni di Geova sono idioti.

    Con l’auspicio di scambiare ancora a lungo i nostri punti di vista, le auguro buon pomeriggio.

    A presto. Carlo

  4. @ Carlo
    Sono lieto che mi ha ritenuto degno della sua attenzione sig. Carlo, era un pò che non ci si incontrava. Approfitto così della sua gentilezza avendo voluto ricordarmi che “esiste la Confirmazione detta dai Cattolici Cresima. E’ in questa occasione che i cresimandi, ormai liberi dai pannoloni, prendono l’impegno di vivere e fare di tutto per rispettare la legge di Dio, consapevoli peró che sono solo uomini e chiedendo l’aiuto allo Spirito Santo per essere guidati in questo arduo cammino.”

    Si, ne ero consapevole, come conferma anche Wikipedia : “La confermazione è detta anche cresima. Il termine cresima come detto ha la stessa origine del termine Cristo, derivano infatti dalla parola greca “crisma”, “unzione”. Come Cristo è l’ “Unto”, così la “Cresima” è l’unzione del cristiano. Come Cristo è consacrato sacerdote, profeta e re, così con la cresima il cristiano è consacrato sacerdote, profeta e re.”
    Mi fa venire in mente l’esempio di Gesù, che disse loro: “Perché dovevate andare in cerca di me? Non sapevate che io devo essere nella [casa] del Padre mio?” ( Lc 2.49) Aveva solo 12 anni e già “tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano di continuo del suo intendimento e delle sue risposte.”( Lc 2.47) A differenza dei moderni cresimandi, che hanno bisogno di un padrino/madrina o compare/commare * che ancora faccia da garante, perché all’età di 7-10 anni non hanno ancora ben chiaro cosa significhi essere “soldato di Cristo” mentre l’esempio che Cristo stesso diede è “avendo circa tren’anni” (Lc 3.23) sebbene a 12 anni Lui fosse già così preparato da meravigliare gli stessi sacerdoti adulti e non si era ancora battezzato.

    Ma c’è anche un altro problema da risolvere. La definizione asserisce che con la “confermazione o cresima” il cresimato diventa “unto” ed è consacrato “sacerdote, profeta e re”. Ci deve essere certamente un errore poiché il Vangelo sostiene che “siccome [Gesù] rimane vivente per sempre, ha il proprio sacerdozio senza successori” ( Ebr 7.23) Non si capisce quindi come il cresimato possa essere sacerdote e re se di sacerdote ce n’è solo Uno che non ha successori.

    Non mi dilungo sull’aspetto “profeta” perché riderebbero in molti, mentre di “re” come lei sa bene, di” Re” ce n’è Uno solo :- “ Poiché Jeova, l’Altissimo, è tremendo, Un gran Re su tutta la terra.” (Sl 47.2) “Poiché Jeova è un grande Dio E un gran Re su tutti gli [altri] dèi” ( Sl 95.3) “Poiché io sono un gran Re”, ha detto Jeova degli eserciti. ( Malachia 1.14) E anche Gesù ne era consapevole perché disse : “… Ma io vi dico: Non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re.”( Mt 5.33-36)
    Credo che ci sia un po’ di confusione sotto il cielo. Andrebbe rivisto un po’ tutto. Non crede ?
    *” Le prime notizie riguardo alla figura del padrino risalgono all’ottavo secolo, in Francia. A partire dal nono era invalso l’uso secondo cui, al momento di ricevere il Sacramento, il cresimando doveva porre il proprio piede sul piede destro del padrino: era un atto simbolico derivante dall’uso germanico per indicare una “presa di possesso”. Tale rito è poi stato sostituito dal contatto della mano destra del padrino sulla spalla destra del cresimando.” – Wikipedia
    E prima ? Ha idea come facevano prima dell’ottavo secolo ? c’era la cresima ? o non si diveniva soldati di cristo ? profeta e re?
    Al piacere di risentirla la saluto cordialmente.

  5. @ Fabio Marchese Ragona
    “Tutti gli off-topic verranno da questo momento ignorati. Grazie per la collaborazione.
    FMR”

    Distinto sig. Fabio, comprendo la sua contrarietà e l’intento di mantenere la discussione nell’ambito dell’argomento proposto.
    Il commento da lei proposto riporta queste parole:
    “Benedetto XVI, nel giorno che ricorda il Battesimo di Gesù, si è rivolto a padrini e madrine dei bimbi, ricordando “l’importante compito di sostenere e aiutare l’opera educativa dei genitori, affiancandoli nella trasmissione delle verità della fede e nella testimonianza dei valori del Vangelo, nel far crescere questi bambini in un’amicizia sempre più profonda con il Signore”
    Incoraggiamento dovuto, molto chiaro e lineare che ha l’unico svantaggio che pur volendo sostenere i valori del Vangelo, non è conforme al Vangelo che non parla da nessuna parte di battesimo dei neonati né di confirmazione o cresima.

    Secondo lei quindi che senso ha ribadire i valori del Vangelo e l’amicizia con il Signore invitando a pratiche diverse da quelle previste dal Vangelo ? Credo che anche lei converrà che ogni argomento merita una replica quando è contrario al tema, no ? Lo ha fatto pure lei.
    La ringrazio per la sua disponibilità.

  6. Nel leggere i commenti si ha netta l’impressione di persone pervase da esaltazione mistica condita in tutte le salse, anche quelle che non hanno alcuna attinenza in merito all’argomento. E questo mi porta sempre più alla mente il predicatore nella scena del cavalcone del film l’armata Brancaleone.

  7. @Eutectico. “E questo mi porta sempre più alla mente il predicatore nella scena del cavalcone del film l’armata Brancaleone.” Ha molte ragioni nel vedere nei cattolici italiani e anche nel clero poca unità di intenti e di vera partecipazione alla comunità, dove si può anche essere in dissacordo, ma dovrebbe regnare una armonia di fondo. I personalismi imperano. Le cause sono tante e facilmente individuabili, volendo. Il post di Ragona è azzeccato come indirizzo. Nell’anno della fede occorre uno sforzo per archiviare quanto di negativo vi è stato e concentrarsi , come bene dice Domenico, sulla persona di Gesù, nostro maestro, via verità e vita e in particolare , nello smarrimento, meditare le parole del papa che continuamente ci illumina. Abbiamo un grande papa. A lui dobbiamo aggrapparci. Saluti

  8. Il Papa guarda al futuro? tutte le vittime di abusi sessuali da parte di preti pedofili non hanno il diritto ad un futuro? o per lo meno ad una giustizia? Lui sapeva e ha taciuto… Per me non merita di essere a capo di una Chiesa e di uno Stato

  9. @Mirko. Lei è molto male informato sul papa e sua eventuale responsabilità sulla pedofilia.E’ il frutto di una campagna superficiale e settaria che ha confuso e travisato la realtà dei fatti.Gliela spiego prevemente senza portare esattamente la documentazione, necessitando molto tempo. Va premesso che i casi disciplinari e di comporamento immorale, qualunque esso sia, è di competenza dei i vescovi e in seconda battuta dell’episcopato nazionale. Qui è mancata la vera mancanza di controllo e di denuncia, giustificata dalla necessità di proteggere e aiutare un confratello, il quale , pur in grave mancanza, non poteva esere , secondo essi, radiato, dopo aver dedicato la propria vita alla diocesi o congregazione, rinunciando a tutto e abbandonato senza lavoro alcuno e assistenza. Vi ha anche inciso il desiderio di non intaccare l’immagine della diocesi e dela chiesa per non perdere credito presso i fedeli. Ma la domanda è: le vittime? e la giustizia? Casi estermi e di gravità particolare sono stati evocati al Vaticano. Uno di questi è quello relativo alla pedofilia in confessionale, per la delicatezza estrema del caso che investe il segreto confessionale. Fu malamente interpretato come volontà di evocare per occultare. Vi è pure, se ben ricordo, il caso di minorenni. Il papa , già da prefetto, dimostrò estremo rigore e nesusna titubanza, ma non poteva agire oltre il proprio compito. Divenuto papa agi con una forza ed una chiarezza davvero impressionante. E’ merito suo tutto l’operato per arginare e denunciare la pedofilia nel clero. Un grande papa

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