Lettera a un amico nel mirino


Come avevamo previsto QUI poco più di una settimana fa (mentre in molti continuavano a ripetere che entro qualche mese il Segretario di Stato sarebbe stato scaricato), il Papa  ha pronunciato l’atteso imperativo per ribadire la sua linea: il Card. Bertone resta al suo posto.

Benedetto XVI ha voluto scrivere di proprio pugno una lettera, poche righe al fidato collaboratore per esprimere  fiducia e vicinanza nel bel mezzo delle polemiche per il Vatileaks e per il caso IOR:

Al Venerato e Caro Fratello
il Signor Cardinale Tarcisio Bertone

Alla vigilia della partenza per il soggiorno estivo a Castel Gandolfo, desidero esprimerLe profonda riconoscenza per la Sua discreta vicinanza e per il Suo illuminato consiglio, che ho trovato di particolare aiuto in questi ultimi mesi.

Avendo notato con rammarico le ingiuste critiche levatesi verso la Sua persona, intendo rinnovarLe l’attestazione della mia personale fiducia, che già ebbi modo di manifestarLe con la Lettera del 15 gennaio 2010, il cui contenuto rimane per me immutato.

Nell’affidare il Suo ministero alla materna intercessione della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, mi è gradito inviarLe, insieme con il fraterno saluto, la Benedizione Apostolica, in pegno di ogni desiderato bene.

Dal Vaticano, 2 luglio 2012.

BENEDICTUS PP. XVI

Il Papa parla di “ingiuste critiche” riferendosi a quanto scritto e detto da molti (Bertone non è all’altezza, non è un diplomatico, ecc.) ma soprattutto rinnova ancora una volta la fiducia al Segretario di Stato dopo averlo fatto una prima volta per iscritto nel 2010 quando il cardinale piemontese, compiuti i 75 anni, rassegnò come da prassi le dimissioni, e una seconda volta a voce al termine dell’udienza generale del 30 maggio scorso (“desidero rinnovare la mia fiducia ai miei più stretti collaboratori”).

Il messaggio è quindi chiaro: i corvi, se vogliono, possono continuare a battagliare, ma l’uomo resta dov’è!

 

4 risposte a “Lettera a un amico nel mirino

  1. è la stessa azione che avrei fatto anche io!più si sparla di un uomo, più un responsabile intelligente lo lascia al suo posto per non dare adito alle chiacchiere con una eventuale rimozione!questa è diplomazia! se chi vuol fare le scarpe a Bertone fosse stato zitto probabilmente il papa lo avrebbe rimosso per raggiunti limiti d’età…meno si parla, meglio è!!!!gli avvoltoi, e non corvi, sono rimasti senza cadavere da spolpare, pazienza…

  2. Forse oltre che rinnovare la fiducia agli stretti collaboratori, il papa avrebbe dovuto fare chiarezza sulla faccenda del “figlio” trentenne del cardinale.
    Non è sufficiente una generica smentita dopo tutti gli scandali che sono avvenuti a cominciare dal fenomeno pedofilia, i corvi, Gotti Tedeschi, lo spin doctor e quanti altri.
    Vedi Panorama qui Davvero una storia travagliata quella del papato sin dall’origine.

  3. quanta attendibilità hanno le fonti che parlano di questo presunto figlio?uno che stava in camera da letto con Bertone quella notte?ma fatemi il piacere!!!!la calunnia è più vecchia del mondo stesso!!!!

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