UNA RIUNIONE SEGRETISSIMA

Ho appena finito di leggere con attenzione l’ultimo di libro di Andrea Tornielli e Paolo Rodari Attacco a Ratzinger. Accuse e scandali, profezie e complotti contro Benedetto XVI” (Edizioni Piemme, pp. 322 – euro 18). Lo trovo estremamente interessante per diversi motivi: ripercorre con precisione i momenti più difficili dei primi 5 anni di pontificato di Benedetto XVI (dal caso Ratisbona agli scandali pedofilia), raccontandone i dietro le quinte e allo stesso tempo analizzando la gestione della comunicazione della Santa Sede in questi “momenti d’emergenza”.

Ne viene fuori un quadro inedito, condito da retroscena che dimostrano come in Vaticano manchino delle strategie comunicative per affrontare gli attacchi della stampa, spesso inconsapevolmente autoinnescati.

Tornielli e Rodari raccontano, come dicevo, molti retroscena, anche sul caso Williamson.

Il 24 gennaio 2009, la Sala Stampa del Vaticano, distribuisce ai giornalisti il testo del decreto, firmato dal Cardinale Giovanni Battista Re, in cui, per volontà di Benedetto XVI, si revoca la scomunica, comminata nel 1988, ai quattro vescovi consacrati illecitamente da Mons. Marcel Lefebvre. Qualche giorno prima, una tv svedese, aveva mandato in onda un’intervista a Mons. Williamson (uno dei quattro lefebvriani) durante la quale il vescovo negava l’uso di camere a gas nei campi di concentramento nazisti.
Il Papa revoca la scomunica a un vescovo che fa affermazioni simili? Benedetto XVI spiegherà qualche mese dopo di non esser stato assolutamente al corrente di quell’intervista, facendosi carico di ogni colpa.

Il decreto, come dicevo, viene reso pubblico il 24 gennaio ma 2 giorni prima, cioè il 22 gennaio 2009 (l’intervista negazionista è già stata ripresa in tutto il mondo) si tiene in Vaticano una riunione segretissima per decidere come comunicare all’esterno la revoca della scomunica.
Il Segretario di Stato, Card. Tarcisio Bertone, convoca:
  • Il Card. Dario Castrillón Hoyos, presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”;
  • il Card. William J. Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede;
  • Il Card. Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi;
  • Il Card. Claudio Hummes, Prefetto della Congregazione per il Clero;
  • Mons. Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi;
  • Mons. Fernando Filoni, Sostituto della Segreteria di Stato;

Durante la riunione si discute sui contenuti del decreto, se allegare una nota esplicativa e soprattutto come comunicare la revoca. Nel verbale della riunione si legge: “(…) Si è anche deciso che Mons. Coccopalmerio appronti un articolo da pubblicare su “L’Osservatore Romano” nei prossimi giorni. Si è escluso di rilasciare interviste, come pure di presentare alla Stampa il documento, che di per sé appare sufficientemente chiaro…”.

Nonostante tutto il mondo sappia già dell’intervista di Mons. Williamson, cardinali e vescovi, con due giorni d’anticipo alla pubblicazione del decreto, non ritengono ci sia nulla da spiegare alla stampa. L’argomento non viene minimamente sfiorato e, raccontano Tornielli e Rodari, Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, non è nemmeno presente alla riunione.

In Vaticano si poteva immaginare che le scandalose parole di Williamson (rese note proprio nei giorni della revoca della sua scomunica) potevano innescare polemiche e forti critiche. Ma nessuno, tra i partecipanti alla riunione, ha sentito l’esigenza di affrontare l’argomento. Perchè?

Tornielli e Rodari, affrontano questo e altri argomenti.

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